Addio a Pino Scaccia, grande giornalista che fu collaboratore di Boxe Ring

E’ morto a Roma Pino Scaccia, noto giornalista-scrittore, firma di importanti quotidiani, oltrechè inviato della RAI. Molti di noi hanno avuto il piacere, e nel sottofondo della stima l’onore, di averlo conosciuto  più o meno direttamente. E’ stato per lungo tempo un versatile scrittore di boxe. La sua esperienza giornalistica iniziò proprio con Boxe Ring negli anni ’60, quando era direttore Decio Lucarini. La boxe fu il suo primo cavallo di battaglia per diventare giornalista, la sua prima esperienza, che lui fece a tutto campo con passione, una parola che sembrava attanagliata alla sua figura, alla sua persona. Le riunioni romane furono prese d’assalto, da questo giovane rampante. I suoi articoli sapevano essere seri e divertenti, al momento opportuno. Leggere il suo pezzo su una riunione più o meno importante significava conoscere ciò che era avvenuto in maniera dettagliata, secondo i canoni della vecchia scuola. Allora si scriveva secondo l’etica di dire la verità…nient’altro che la verità. I suoi pezzi erano come un programma televisivo per chi stava a casa. Era un’epoca dove le riviste proliferavano con un numero incredibile di firme che diverranno grandi protagonisti nel giornalismo e Pino, il cui vero nome e cognome era Giuseppe Scaccianoce, era uno di questi. Piaceva la boxe, ma piaceva anche leggere, documentarsi, scrivere. Un lavoro che divertiva, tanto che Pino curò da buon romano le rubriche intitolate Tevere Ring e Happening, dove si parlava sfuggevolmente degli incontri, ma venivi a conoscenza di un mondo variegato di personaggi. Una sorta di rubrica tra il gossip e il tecnico, molto seguita, che servì a lui anche per affinare uno stile che avrà molto successo nella sua carriera. Mi piace ricordare quel periodo quando aspettavo con impazienza il giorno in cui usciva Boxe Ring. Roma e Milano erano l’epicentro. Pino Scaccia, Sergio Roscani e Giuliano Prasca, erano pietre miliari, seguite più tardi da Mauro Mosconi e Silio Rossi, che continuarono a curare quella rubrica di cui noi appassionati non ci saziavamo mai, leggendola e rileggendola. La cosa avveniva anche per Napoli con SpaccaNapoli, rubrica di Franco Esposito; per Milano con le rubriche di Alessio Cerrati e il nostro Giuliano Orlando. Rubriche con cui seguivamo come un romanzo l’itinerario del nostro sport sul ring e fuori. Poi il tempo man mano cancella tutto, oggi non c’è più l’attesa per leggere il giornale o la rivista. Oggi si va di corsa, si deve sapere subito, non importa se scritto bene o male, oppure detto bene o detto male. La soddisfazione di quell’epoca era l’attesa di leggere quelle firme che hanno iniziato con la boxe e che diverranno col tempo famose come grandi inviati. Io ho parlato di un periodo ristretto che riguardava il nostro Pino, ma la boxe giornalisticamente e culturalmente nonostante tutto è ancora seguita da molte firme che andavano o che vanno per la maggiore.    

Foto ripresa dal “Corriere del Conero”.

Leave a Comment